Nel corso della tre-giorni al Rimini Expo Centre sono stati 56.200 gli ingressi nei padiglioni fieristici, con una crescita delle presenze del 13% rispetto allo scorso anno. Tanti sono gli elementi di soddisfazione di Macfrut che ha registrato una crescita più accentuata il primo giorno di fiera: un altissimo livello qualitativo dei visitatori, operatori e buyer esteri sempre più presenti, anche per la maggiore attrattività della produzione italiana, ed eventi di caratura scientifica con i massimi esperti mondiali.
“Vorrei fare mia l’osservazione che mi ha espresso un espositore nel corso della manifestazione, secondo il quale Macfrut è divenuto un evento imprescindibile per capire in quale direzione va il settore – ha affermato il presidente di Macfrut Renzo Piraccini – Ecco, è questo l’obiettivo che ci siamo dati e la consapevolezza che gli espositori l’abbiano compreso ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. È il gioco di squadra di un’intera filiera che vince in Macfrut, come conferma il successo di questa edizione. Per noi, questo traguardo è il punto di partenza verso nuove sfide, consapevoli che il nostro Paese merita un evento di respiro internazionale. E proprio per questo già da domani saremo al lavoro per un’edizione 2025 ancora più ricca e internazionale”.
Soddisfazione generale sulla partecipazione e sul flusso di visitatori alla fiera di Rimini da parte di quasi tutti gli espositori dei Padiglioni B5 e B5-D5. La prima giornata già intensa ha creato molte aspettative sulla seconda. Apprezzato il cambio di passo di Macfrut che ha puntato sull’internazionalizzazione: il nuovo layout fieristico, con padiglioni misti di aziende italiane ed estere, ha ricevuto molti riscontri positivi.
Ben rappresentate le Regioni Calabria (Hall B5/D5) e Sicilia (B5). La prima si è presentata su una superficie di oltre 250 metri quadrati – grazie alla regia del Dipartimento Agricoltura e di Arsac – con oltre 20 tra aziende e consorzi di tutela. Vasta la gamma ortofrutticola proposta, tra cui finocchio di Isola Capo Rizzuto, patata della Sila, Cipolla rossa di Tropea, bergamotto, cedro, angurie e persino avocado, senza dimenticare il settore della trasformazione.
La concomitante edizione di Cibus a Parma, però, pare abbia fatto riflettere su quali siano le falle del “Sistema Italia” e quasi tutti gli espositori intervistati hanno dichiarato che sarebbe bastato un intervallo di un paio di giorni tra una manifestazione e l’altra. Ad esempio, Gianni Indino, presidente CAAR-Centro Agro Alimentare Riminese, ha dichiarato: “In un’ottica di rete tra territori, in molti hanno chiesto il motivo per cui il Macfrut di Rimini e il Cibus di Parma siano stati organizzati praticamente in concomitanza, impedendo di fatto a molti di partecipare a entrambi. Pur capendo che sia un modo per dare possibilità ai buyer internazionali di venire una sola volta in Italia, credo sarebbe stato sufficiente sfalsare le date di qualche giorno, mettendole una di seguito all’altra”.
Dal Padiglione B3
Generale soddisfazione per la maggior parte delle aziende presenti al B3. La fiera è stata frequentata fin dal primo giorno, con un picco il giorno centrale e una discreta presenza fino alle 14 anche il terzo giorno. “Per noi è andata bene, ci riteniamo soddisfatti – commenta markus Tscholl, coordinatore Asta Frutta Alto Adige – Per lo più abbiamo incontrato e fatto programmazione con clienti già consolidati”.
Dal Padiglione A1
A ribadire quanto Macfrut si riconfermi la fiera italiana di riferimento per il settore ortofrutticolo a livello internazionale è anche Carmela Suriano, direttore EMEA di Nova Siri Genetics. “I nuovi servizi offerti agli espositori e la crescente e numerosa partecipazione di player dall’estero permettono di ottenere dei contatti interessanti da approfondire e intensificare durante tutto l’anno. La nostra presenza durante i giorni della kermesse riminese, all’interno del padiglione A1 dedicato all’innovazione varietale e il focus sulla fragola realizzato con Macfrut Academy, che sarà trasmesso nei prossimi mesi, ci consente di condividere con una larghissima platea i risultati del nostro programma di miglioramento genetico e le novità varietali”.
Sempre nel padiglione A1 sono stati molto frequentati convegni sulla castagna. Come ha detto Giancarlo Elmi di Mitica, “Luciano Trentini ancora una volta ha vinto la sua scommessa e, grazie a lui, il nostro comparto sta scoprendo nuovi orizzonti”.
“È visibile una sempre maggiore attenzione ai temi legati all’innovazione varietale e alla domanda di mercato – dice ancora Suriano – Questa fiera dedica sempre più spazio alla ricerca, che assume oggi un ruolo strategico per il comparto ortofrutticolo. I cambiamenti climatici in atto e la domanda di prodotti più salubri e con una valenza salutista hanno modificato i paradigmi della ricerca”.
In generale, alcuni espositori sia del C1 che dell’A1 chiedono all’ente fiera di pensare a una maggior segnaletica all’ingresso, o far capire ad agricoltori e tecnici che questi due padiglioni sono quelli più legati alla loro attività, e quindi favorire maggiormente l’afflusso anche in A1 e C1.
Dal Padiglione C1
In molti dunque descrivono la partecipazione al Macfrut come soddisfacente, affollata e inaspettata, specie per chi ha deciso di esporre per la prima volta, come la Combimetal Carrera, in fiera nel Padiglione C1.
A tal riguardo, Rocco Carrera, tecnico di produzione, riferisce: “Ci portiamo a casa una bella esperienza e la soddisfazione di aver finalmente mostrato dal vivo il nostro sistema a 3 file per la coltivazione di fragole in fuori suolo, a chi ancora non era riuscito a visitare le istallazioni localizzate in alcune regioni d’Italia. Credevamo che l’affluenza si concentrasse soprattutto nei padiglioni del fresco, invece non è stato affatto così. Molti agricoltori, studenti e docenti universitari ci hanno fatto visita, incuriositi dai prototipi esposti e dalle immagini. Decine gli operatori esteri incuriositi e provenienti dagli Emirati Arabi, Tunisia, Norvegia, Spagna, Palestina e Sud Africa, certi di quanto le nostre soluzioni funzionino e di come possano diventare un plus per le attività quotidiane aziendali”.
Espositori esteri
Per quanto concerne gli espositori esteri, si è registrata una grande rappresentanza di Paesi africani come Egitto, Sudafrica, Senegal, Etiopia, Kenya, Mali, Uganda, con prodotti tradizionali e trasformati. Questi Paesi cercano di introdurre altre produzioni o di espandere i mercati in Europa. Anche il Sud America era ben rappresentato con Paesi esportatori e prodotti che spaziavano dall’ananas all’avocado, dalla manioca (cassava) all’uva. Alcuni stand nazionali erano molto grandi, ma erano per lo più di rappresentanza, senza responsabili aziendali o prodotti.
È stato interessante vedere molti Paesi dell’Europa dell’Est che avevano portato prodotti di alta qualità come ciliegie e mirtilli. Lo stesso si può dire per i pomodori provenienti da nazioni quali Turkmenistan, Uzbekistan e Bulgaria. L’Asia era rappresentata da un gran numero di aziende indiane e da uno stand del Vietnam.
Dai Padiglioni che affacciano sulle piscine
Le belle giornate di sole hanno consentito agli espositori di ricevere luce naturale dai lucernari e hanno costituito una tentazione irresistibile per pranzare e conversare all’aperto, specialmente durante il lunch-time. I padiglioni dal B1/D1 al B3/D3, che sono quelli che si affacciano sul cortile interno, hanno visto un flusso fitto e continuo di visitatori, fin dal primo giorno.
Dallo stand 038 del padiglione B3, il direttore commerciale VIP Kurt Ratschiller ha tracciato un bilancio sulla stagione melicola in corso, ricordando che l’Italia continua a essere il mercato numero 1 per VIP, visto che assorbe circa il 60 per cento della produzione, con le mele Club nel segmento premium hanno segnato un +50% delle vendite rispetto alla scorsa stagione.
Il bilancio del direttore commerciale sulla tre giorni riminese è positivo: “Macfrut ha funzionato molto bene, abbiamo notato un forte interesse e una maggiore positività nell’aria rispetto alla scorsa edizione, nella quale pesava di più la spada di Damocle dell’aumento dei costi delle materie prime. Sono stati giorni ricchi di incontri, che ci hanno permesso di cogliere appieno tutte le opportunità del mercato Italia e ci hanno offerto l’occasione per parlare della stagione ai nastri di partenza del nostro assortimento estivo (fragole, ciliegie, piccoli frutti e cavolfiore di montagna), per il quale il mercato interno è quello di riferimento”.
Soddisfazione giunge anche dalle cooperative associate a Legacoop Romagna, come Apofruit Italia e Terremerse. ma anche il mondo del sementiero, del bracciantile e del biologico, che ha portato in fiera le sue articolazioni commerciali (Sativa, L’Ortolano, Coviro, Canova). In campo anche la cooperativa Frigoriferi Industriali e il settore della ricerca che afferisce in modo unitario alle diverse centrali cooperative.
“Macfrut 2024 – dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – è l’edizione dei record: 1400 espositori, il 40% dei quali stranieri. La cooperazione romagnola e le sue imprese di eccellenza erano presenti in forze, consapevole di dover essere protagonista in questa fase così importante per la nostra economia. La manifestazione dimostra di essere capace di andare oltre i confini economici tradizionali, anche grazie all’impegno di uno staff di qualità come quello di Cesena Fiera, gestito in modo mirabile dal Presidente Renzo Piraccini, in connessione con la struttura riminese di IEG”.
Fonte:freshplaza.it